Dal Museo del Giocattolo Antico di Senigallia creaturine insolite

Per il mese della festa della Donna, ci è venuto in mente di organizzare una serie di iniziative per renderle omaggio. Una di queste è legata al servizio che forniamo all’interno dell’Orientexpress, ovvero l’Ospedale delle Bambole.

Essendo fermamente convinti che la migliore amica di tutte le bambine sia da sempre questo giocattolo, abbiamo pensato di offrire la possibilità di riportare in vita quella a cui si è più affezionate, regalando il suo cambio degli elastici interni. Questa offerta sarà operativa per tutto il mese di marzo.

Un’idea che a quanto pare è risultata vincente, dato che ci state letteralmente sommergendo di creaturine desiderose di tornare in forma. Tra queste anche un cospicuo numero proveniente dal Museo del Giocattolo Antico di Senigallia con il quale siamo da sempre in stretto rapporto d’amicizia e professionale. Coincidenza vuole che proprio nell’ultimo periodo, la sua proprietaria e curatrice Elena Turchi, abbia acquisito una collezione privata da parte di una famiglia di fuori città. Un gruppo eterogeneo di pupazzi e bambolotti alquanto curiosi, tanto a dover spingere la giovane imprenditrice a fare nuove ricerche.

Cominciamo a raccontarvi di quelle più classiche fatte di bisquit, boccoli biondi e abiti romantici. Oggetti di ottima fattura dei primi del Novecento uno di marca tedesca Armand Marseille e l’altra Limoges proveniente dalla Francia. Entrambe con gli arti che penzolavano per via degli elastici, hanno avuto innanzitutto la loro sostituzione con dei nuovi, poi a quella proveniente dalla Germania è stato aggiustato il meccanismo interno per la mobilità degli occhi, mentre alla francesina è stata consolidata la testa che se pure in modo impercettibile, era piena di spaccature finissime su tutta la superficie.

FS&C è la sigla che identifica il bambolotto Franz Schmidt, l’antisignano del Cicciobello. Probabilmente degli anni ’30 del Novecento, ha braccia e gambe paffutelle in composizione, ovvero formato da una miscela di colla e segatura e il faccino di bisquit. Arrivato fino a noi in ottima forma, necessitava soltanto del cambio elastici. Un’operazione insolita nonostante sia quella più diffusa. Infatti ogni arto è un pezzo a sè e va legato al successivo con un gioco di nodi.

In ultimo corpicini mai visti prima. Novità sia per il “Dottor” Lorenzo Marconi che per la esperta del settore Elena. Kewpie è un marchio di bambole e figurine prese come personaggi di fumetti dalla disegnatrice Rose O’Neill. Identificabili come dei piccoli Cupidi, cominciarono a guadagnare popolarità nel 1909 e furono usati come portafornuna. Ad entrambi è stato effettuato il cambio elastici.

Ci è rimasto in ultimo di parlarvi del Piano Baby, statuette antiche di bambini in bisquit, che venivano posizionati per abbellire il pianoforte e magari rendere più gradevole la lezione di musica ai più piccoli. Caduti rovinosamente a terra, è stato necessario ricomporli e renderne invisibile i punti incrinati.